L’antico borgo legato alla pastorizia e all’estrazione del marmo
Poco distante da Caglieglia, si trova Casette, antico borgo legato alla pastorizia e all’estrazione del marmo che sorge a trecento metri d’altezza sul versante destro della Valle del Frigido, in una zona molto soleggiata. La tradizione vuole che il primo insediamento sia anticamente nato grazie alla presenza dei pastori di Forno che lasciavano il loro paese, povero di pascoli, e raggiungevano questa zona che ben si prestava ai loro scopi. La sua origine è quindi legata alla transumanza. La rivelazione statistica della frazione inizia con il 1841, data che segna l’avvio del suo sviluppo grazie all’apertura di nuove cave. Il marmo ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi la principale attività lavorativa di quasi tutta la popolazione residente. Non a caso Casette è considerato il paese dei cavatori. Da intere generazioni i giovani continuano a prendere la via del marmo, nonostante la consapevolezza di andare incontro ad un lavoro faticoso e rischioso.
B&B La Cava di Terzo, nel più antico bacino marmifero a 10 minuti dal mare della costa Apuana
Superate le scuole di Casette sarà possibile trovare, a breve, un piccolo ma incantevole B&B dal nome “La Cava di Terzo”. La Cava di Terzo, in onore del primo proprietario che ha passato la sua vita tra la casa e la cava, dispone di quattro ampie camere con bagno privato e mette a disposizione dei suoi ospiti una suggestiva piscina e un bel giardino da cui godere della tranquillità dei monti circostanti, caratterizzati dalle tipiche lavorazioni del marmo. Gli ospiti, in dieci minuti potranno raggiungere la costa apuana che si contraddistingue per gli innumerevoli stabilimenti balneari, eccellenti per la qualità dei servizi e l’accoglienza. In poco tempo si possono raggiungere e visitare le cave di marmo dei bacini sovrastanti il paese di Casette, grazie alle escursioni organizzate dal B&B. La terra apuana, dai litorali sabbiosi fino agli aspri confini montani, offre itinerari straordinari perseguendo le tracce di un’antica costumanza che rende sacra l’ospitalità del viandante, invitato a scoprire anche i piaceri della cucina locale. Casette vanta il bacino marmifero più antico del versante massese, con un giacimento che è stato oggetti di “coltivazioni” in contemporanea con la vicina Carrara. Il bacino di Gioia è situato ad una quota di circa 500-600 metri ed offre uno scenario con gradoni discendenti, accessibile ai visitatori. Si estraggono marmi di bianco venato, arabescato, bardiglio e rare lenti di statuario. Per raggiungere il bacino marmifero di Gioia, è possibile percorrere, dal paese, l’antico sentiero dei cavatori, che si chiama Lavagnina. Oppure a bordo dei fuoristrada, percorrendo la via marmifera di accesso. Giunti sul crinale tra Massa e Carrara, si gode di uno straordinario spettacolo sul panorama marittimo. La cooperativa di Gioia, formata da cavatori, offre la possibilità di visitare il bacino estrattivo a bordo di jeep. Non raramente, alla mensa dei cavatori, siedono visitatori curiosi di conoscere da vicino il mondo del marmo e le sue genti.
Madonna del Cavatore
Da mezzo secolo, nella seconda domenica di luglio, si celebra solennemente la gesta della Madonna del Cavatore, patrona dell’industria marmifera. L’opera marmorea alta tre metri, realizzata dal professor Riccardo Rossi, venne installata il 21 agosto 1955 all’interno della grotta stalattitica in località Campo Rapino, nel luogo in cui confluisce la via di lizza da Casette alle cave di Gioia (ex Montecatini), percorsa ogni giorno dai lavoratori del marmo. Quella grotta naturale, che era adibita a rifugio di fortuna dei pastori e dei lizzatori del marmo, divenne la grotta della Madonna raffigurata in atto di protezione a due minatori scolpiti ai suoi piedi. In seguito, la fondazione dell’Opera della Madonna del cavatore, presente nell’ambiente estrattivo, si trovò a svolgere funzioni di carità e solidarietà verso le numerose famiglie vittime della guerra del marmo. Innumerevoli sono i pellegrinaggi alla statua della Madonna del Cavatore. La caverna in cui è posta, ai piedi della cave, è diventata un Sacrario, una chiesa naturale dove si celebrano messe. Sia all’alba che al tramonto, gli uomini del marmo che passano per quella via (prima a piedi, adesso in jeep), davanti alla Grotta si soffermano, si segnano e salutano. Un gesto che li rafforza e dà loro maggior sicurezza nell’affrontare la fatica e i rischi della miniera. Una riproduzione della Madonna del Cavatore è stata donata dai lavoratori del marmo del bacino di Gioia ai minatori di Marcinelle, in memoria della tragedia che segnò la morte di 262 uomini, inghiottiti dalle viscere della terra. E sulla base dello stretto legame tra i due pericolosi mestieri, cavatore e minatore, nacque un significativo patto di solidarietà e fratellanza. Quando nel maggio 1959 la Madonna giunse in Belgio, commovente fu l’abbraccio tra cavatori e minatori, italiani e belgi. L’associazione La Lavagnina si adopera per non dimenticare questo grande gesto di solidarietà e sopratutto per non dimenticare il filo rosso che unisce le cave di marmo alle miniere di carbone. Per chi va a Casette, la Grotta della Madonna del Cavatore è una tappa obbligata. Il 10 agosto ricorre la festa patronale di San Lorenzo. Anche se oggi viene festeggiata con toni più contenuti rispetto al passato, la festa di San Lorenzo è sempre un importante appuntamento per il paese montano, mista tra sacro e profano. Una suggestiva processione attraversa le vie del borgo, portando sul baldacchino la statua del Santo di rara bellezza. Ancora oggi usa far scendere dai davanzali delle finestre tappeti, tovaglie e cascate di fiori. La notte di San Lorenzo, vissuta a Casette, è comunque molto suggestiva e si può scrutare, lontano da luci e bagliori, la volta del firmamento per scorgere scie di stelle cadenti. Numerose sono le iniziative culturali legate alla festa, quali mostre fotografiche, escursioni notturne. Da non dimenticare la tradizionale, ormai storica banda di Santa Cecilia, che intona canti religiosi ad ogni ricorrenza.
Festa della Palme e del Ciorchiello
Il Ciorchiello è un dolce tipico, caratteristica unica del paese, che simboleggia la pace e la solidarietà.
Il Ciorchiello, che consiste in una ciambella lavorata per giorni con particolari tecniche, in genere viene preparato in prossimità della domenica delle Palme. Anticamente abellito di fiocchi e nastri colorati, veniva portato in chiesa e diventata oggetto di dono e scambi di pace il giovedi Santo, durante la cerimonia del “lavaggio dei piedi”. Per volontà dell’associazione La Lavagnina , da qualche anno il Ciorchiello di Casette ha varcato i confini del territorio ed è entrato a far parte del ricco paniere dai prodotti tipici di Massa Carrara, riconosciuto anche della Regione Toscana. Grazie al Comitato per la Valorizzazione del Ciorchiello, centinaia di ciambelle vengono preparate dalle donne del paese o la vigilia delle Palme, si apre la festa paesana, dove è possibile acquistare il ciorchiello della pace.
Anche la Sagra del Cavatore merita un particolare riconoscimento. Tra luglio e agosto, Casette dedica ai suoi uomini una festa originale in omaggio a quella scheggia di classe operaia che si è distinta per i valori di giustizia e solidarietà, sfidando da stelle a stelle, quella montagna che spesso ha tradito, mietendo giovani vite. Vengono proposti i piatti tipici dei cavatori quali i taglierini con i fagioli, i tordelli tipici paesani, lardo, salumi e torta di riso.
Tutte le news, eventi & info sul nostro blog